220 – Politica degli organici nell’amministrazione giudiziaria – la CISL scrive al Ministro Bonafede

/ Novembre 14, 2018/ Amministrazione Giudiziaria

On.le Alfonso Bonafede
Ministro della Giustizia

Più volte, e da ultimo con la nota del 1° agosto scorso (all 1), la CISL ha posto l’accento sulla necessità di attuare un’efficace politica degli organici nella Giustizia ed in particolare nell’Amministrazione Giudiziaria. Le assunzioni effettuate negli ultimi tempi hanno dato solo una boccata di ossigeno. Nulla di più, perché il numero del personale in servizio è continuato scendere. Chi rappresenta con serietà i lavoratori non può esimersi dal segnalare la gravità della situazione dell’Amministrazione Giudiziaria che è diretta conseguenza della infausta gestione dei Governi che si sono succeduti a partire dai primi anni novanta del secolo scorso specie in materia di organici. Infatti le reiterate e periodiche riforme (organizzative e non) delle amministrazioni centrale e periferica sono state accompagnate non dall’investimento di nuove ed ulteriori risorse ma anzi dalla progressiva erosione di quelle esistenti, specie di quelle umane. L’ultraventennale blocco del turn over in particolare ha determinato l’innalzamento progressivo dell’età media dei lavoratori ed il progressivo spopolamento degli uffici. Con novemila scoperture consolidate, l’amministrazione giudiziaria perde per pensionamenti circa mille lavoratori all’anno ed il trend è destinato a crescere in futuro ed anzi a moltiplicarsi nella ipotesi di riforma in melius della legge Fornero.

La carenza di personale, che non riguarda il personale di magistratura (il reclutamento dei magistrati si svolge annualmente con cadenza pressoché regolare), ha determinato inevitabilmente anche il considerevole incremento dei carichi di lavoro negli uffici con notevole pregiudizio sia per la funzionalità degli stessi sia per la salute dei lavoratori. Non sono infrequenti i casi di stress da lavoro correlato certificati ai lavoratori giudiziari. Se la situazione di forte criticità degli uffici giudiziari è nota ed è immediatamente percepibile anche a chi solo occasionalmente ha contatti con le cancellerie e segreterie giudiziarie o con le aule di giustizia, sfugge ai più la grave situazione in cui versa l’Amministrazione Centrale. Il Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, come centro decisionale dell’intera amministrazione, svolge un ruolo cruciale in quanto dalla qualità e dalla quantità dei servizi che eroga dipende inevitabilmente il buon andamento degli uffici giudiziari ossia dell’intera amministrazione periferica. Orbene, come abbiamo più volte segnalato nel corso degli anni e con riferimento ai diversi settori, l’Amministrazione Centrale sta attraversando una profonda crisi a causa essenzialmente della carenza di personale (nel corso degli anni decine e decine di lavoratori sono stati collocati a riposo e non sono stati sostituiti a causa del blocco del turn over) ma anche a causa delle recenti riforme organizzative e dei processi lavorativi che non sono state accompagnate da investimenti in nuove ed ulteriori risorse ed in formazione. Più volte la CISL ha segnalato la gravissima situazione in cui versa l’ufficio pensioni. Tale ufficio oltre ad aver perso col tempo qualificati lavoratori ha visto la recentissima introduzione di applicativi informatici (PASSWEB) che consentono sì di interagire direttamente con l’INPS ma che stanno rallentando di molto il lavoro con la conseguenza che i lavoratori collocati a riposo, dopo aver prestato servizio in una amministrazione disastrata, percependo tra l’altro un salario accessorio da fame, riscuoteranno la pensione con mesi di ritardo (all 2 e 4). Più volte la CISL ha segnalato le difficoltà della Direzione Generale delle risorse materiali e delle tecnologie. La stessa, costruita dal DPCM 84/2015 come centro unico di spesa, ha subito l’ampliamento considerevole delle competenze, del carico di lavoro e delle responsabilità senza ricevere significativi apporti almeno di nuovo personale (all 3 e 5). Lo stesso discorso può essere fatto per tutte le altre articolazioni del Dipartimento a partire dagli altri uffici della Direzione Generale del personale, quali gli Uffici III e IV, e dalla stessa Direzione Generale del bilancio e della contabilità.

Se la situazione dell’organico è quella sopra descritta, allora ben vengano le assunzioni che lei ha annunciato. Le stesse, tuttavia, potranno essere effettuate non nell’immediato perché il reclutamento di personale mediante pubblici concorsi, che è la soluzione migliore per evidenti motivi, richiede tempi lunghi legati alla pubblicazione dei bandi, alla nomina delle commissioni, allo svolgimento delle prove per un numero di candidati che si presume considerevole stante la “fame” di lavoro soprattutto dei giovani ed alla formazione ed approvazione delle graduatorie. Gli uffici non possono aspettare. Per tale motivo la CISL chiede che nelle more si proceda, nei limiti del possibile, a: riaprire la mobilità da altre pp aa limitatamente al personale che abbia requisiti culturali e di esperienza professionale compatibili con il lavoro nelle cancellerie e segreterie giudiziarie; stabilizzare i lavoratori comunali comandati presso i giudici di pace ex lege 468/1999; trasformare in full time il rapporto di lavoro dei colleghi transitati dalle altre pp aa in mobilità obbligatoria con rapporto di lavoro a tempo parziale.

In tale contesto è evidente che per rendere efficaci queste misure occorre coniugarle con: l’integrale scorrimento della graduatoria dell’ultimo concorso per assistente giudiziario; il rafforzamento degli organici dell’amministrazione centrale, destinando alla stessa tutte le unità di personale e le professionalità che occorrono per assicurare il buon andamento degli uffici; la riqualificazione del personale attualmente in servizio realizzando le progressioni giuridiche tra e nelle aree già concordate nell’accordo del 26.4.2017 (passaggio da un profilo ad un altro nella stessa area attraverso l’istituto della flessibilità; transito degli ausiliari nell’area seconda; scorrimento delle graduatorie ex art. 21 quater L. 132/15; pubblicazione dei bandi ex art. 21 quater L. 132/15 a contabili, assistenti informatici e linguistici); il rifinanziamento del FUA al fine di corrispondere un salario accessorio commisurato ai carichi di lavoro ed alle responsabilità sopportate (il riferimento è alle posizioni organizzative che tuttora non sono state previste per il personale direttivo causa la pervicace opposizione della parte pubblica); lo sblocco della mobilità per tutte le figure professionali.

Nel contesto della politica degli organici un discorso a parte va fatto per i precari della Giustizia partendo da un dato: l’amministrazione giudiziaria periodicamente e da sempre si è avvalsa del contributo di personale cd precario che storicamente ha rappresentato non una zavorra, coma ancora qualcuno si ostina a sostenere, ma un serbatoio cui gli uffici giudiziari e la stessa amministrazione centrale hanno attinto per fronteggiare momenti topici di carenza di personale come quello attuale. La CISL non può negare che le precedenti amministrazioni hanno fatto molto per i precari ma gli sforzi posti in essere si sono rilevati insufficienti a soddisfare l’istanza di stabilità che proviene dai lavoratori interessati e dagli stessi uffici ove questi hanno lavorato e ove tuttora operano. Infatti l’aver creato con l’art. 21 ter della legge 132/15 un percorso privilegiato solo per alcuni dei precari, attraverso l’impiego nell’ufficio per il processo, ha costituito una operazione surrettizia prima che ingiusta atteso che tutti i precari della Giustizia, non solo quelli impegnati nell’ufficio per il processo, da anni stanno dando il loro contributo al buon andamento degli uffici affiancando con onore e profitto il personale di ruolo percependo alla fine del mese meno di una mancia. Inoltre l’aver previsto per i precari selezionati ex art. 21 ter L.132/15 un percorso di stabilizzazione mediante uno strumento del tutto inadeguato allo scopo (l’assunzione diretta attraverso i centri per l’impiego di trecento unità da inquadrare nella figura dell’operatore giudiziario) si è rivelato un rimedio peggiore del male. Infatti tale modalità di reclutamento, oltre a riguardare solo una parte degli interessati, tra l’altro non può essere attuata in pregiudizio di coloro che hanno titolo all’assunzione in virtù della posizione più favorevole posseduta nelle apposite liste tenute dai Centri per l’impiego, impone procedure esclusivamente territoriali non nazionali, avvantaggia i lavoratori più anziani a scapito di quelli più giovani. La CISL ritiene che i precari costituiscono innanzitutto una risorsa poi una opportunità per rinforzare nell’immediato l’esangue organico degli uffici giudiziari. Ed invero, ove non fosse possibile procedere ope legis alla loro stabilizzazione, ben si potrebbe disporre con la legge di bilancio in discussione alle Camere l’assunzione a tempo determinato di tutti i precari, ossia anche di quelli regionali, in vista di una loro progressiva stabilizzazione da realizzarsi nel corso degli anni a partire dai precari selezionati ex art.21 ter cit. Una simile soluzione, che si muoverebbe nel solco di quanto già realizzato con successo nella Giustizia in favore lavoratori socialmente utili e, più di recente, nel Ministero dell’Interno, è l’unica che consentirebbe di coniugare l’esigenza dell’amministrazione giudiziaria ad avere in tempi rapidi lavoratori qualificati, perché formati sul campo, con il legittimo interesse di questi ultimi a conseguire la certezza del posto di lavoro dopo anni di sacrifici. La stessa tuttavia per essere attuata richiede un unico presupposto che non è nella disponibilità del sindacato: la volontà politica del Ministro in carica di presentare in Parlamento una proposta di legge ad hoc e di farla approvare dalla maggioranza che sostiene il Governo.

La CISL confida nella sensibilità che ha mostrato sino ad ora verso il personale e verso le sue istanze e si dichiara disponibile a fornire il proprio contributo nell’ambito di un confronto serio per individuare le misure più idonee ad assicurare la funzionalità degli uffici giudiziari innanzitutto attraverso la valorizzazione dei lavoratori.

Distinti saluti

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