150 – Resoconto dell’ incontro all’Aran per il rinnovo del CCNL delle amministrazioni centrali
Si è svolto il 19 luglio u.s. il primo incontro per il rinnovo del contratto delle amministrazioni centrali.
In premessa il Presidente dell’Aran ha illustrato le linee guida contenute nell’atto di indirizzo, per poi prevedere un metodo di lavoro organizzato su gruppi di lavoro tematici articolati su:
1) istituti del rapporto di lavoro;
2) flessibilità del rapporto di lavoro (utilizzo dei contratti a tempo determinato, somministrati, ecc.);
3) norme disciplinari;
4) ordinamento professionale.
Il Presidente ha anche avanzato una proposta di distribuzione degli 85 euro attraverso la definizione di una scala parametrale che attribuisca gli aumenti sulle fasce più basse. Ha inoltre ricordato che l’atto di indirizzo sottrae alla contrattazione le materie relative all’organizzazione del lavoro nell’ambito degli uffici, sulle quali viene invece prevista la possibilità di implementare nuove forme di partecipazione, principalmente attraverso l’esercizio della consultazione da articolare in relazione all’impatto dei diversi istituti sul rapporto di lavoro.
Nel nostro intervento, che è stato il primo di parte sindacale, abbiamo ricordato che l’atto di indirizzo rappresenta per noi la piattaforma della controparte e che la nostra impostazione resta radicata ai contenuti e allo spirito dell’intesa del 30 Novembre. Abbiamo poi distinto le questioni di metodo da quelle di merito, ponendo alcune questioni preliminari che attengono ai temi trasversali ai diversi contratti:
1) definizione di un meccanismo di neutralizzazione degli effetti degli aumenti contrattuali ai fini della percezione del bonus degli 80 euro, ribadendo che questo debba essere finanziato con risorse aggiuntive;
2) sviluppo del welfare contrattuale e suo finanziamento, anche in relazione alla possibilità di utilizzare il sistema di agevolazione fiscale oggi vigente nel settore privato chiedendo nella prossima legge di bilancio l’estensione anche ai lavoratori pubblici;
3) definizione dei contenuti e delle modalità di esercizio della partecipazione, non solo con riferimento alle materie individuate dall’atto di indirizzo (organizzazione del lavoro, gestione del rapporto di lavoro, orario, turni e reperibilità) ma anche per quanto attiene alla possibilità di prevedere forme di partecipazione innovative dei lavoratori nei luoghi di lavoro; definizione dei sistemi di valutazione (performance, progressioni economiche e riqualificazioni). Abbiamo, infatti, chiarito che la partenza della negoziazione del nuovo contratto delle funzioni centrali non può prescindere da un quadro definitorio chiaro delle risorse disponibili e della loro destinazione.
Per quanto riguarda le questioni di metodo abbiamo rimarcato l’esigenza di definire, preliminarmente al confronto di merito sugli istituti contrattuali ed economici, le sezioni speciali ed il loro ruolo, chiarendo la necessità che esse siano costituite non per singoli istituti contrattuali ma coincidano almeno con i tre contratti confluenti. Questo è necessario per avviare il processo di armonizzazione dei tre contratti, recuperando nelle sezioni speciali gli istituti economici e quelli normativi che non trovano posto nella disciplina comune.
Per quanto riguarda il merito abbiamo ribadito la necessità che il nuovo contratto non si limiti a certificare l’aumento contrattuale degli 85 euro, che deve essere definito dalla contrattazione, ma colga l’occasione per rivedere il modello delle relazioni sindacali e l’articolazione dei livelli di contrattazione; il sistema di classificazione, i sistemi di valutazione e quello retributivo, alla luce dell’evoluzione dell’organizzazione del lavoro nella p.a., anche per valorizzare e restituire dignità al ruolo dei lavoratori e delle lavoratrici delle diverse aree che oggi svolgono mansioni e funzioni spesso non corrispondenti alla declaratorie e ai diversi profili professionali di inquadramento.
Il confronto negoziale per noi deve impostare un processo di riforma della regolazione del rapporto di lavoro nelle amministrazioni centrali, sia nella parte normativa che in quella economica che non si esaurisca nella tornata contrattuale 2016-2018, in modo che già con quella successiva si possano portare a compimento gli obiettivi previsti dall’intesa e pervenire ad un nuovo assetto, basato sulla completa riscrittura del sistema di classificazione del personale, del sistema retributivo, e delle modalità e regole di gestione del rapporto di lavoro.
Analoga posizione è stata tenuta anche dalla Fp Cgil e dalla Uil Pa, evidenziando in questo una linea comune che rafforza la posizione espressa.Alla fine dell’incontro il Presidente Gasparrini ha aggiornato la discussione e si è impegnato a riflettere sulle osservazioni delle OO.SS. e riarticolare la proposta di metodo e di lavoro, impegnandosi a riconvocare il tavolo prima della pausa estiva per la definizione del calendario e delle modalità di lavoro.
Il Resp.le Area Funzionale Ministeri Il Resp.le Area Funzionale EpnE Il Commissario CISLFP
Angelo Marinelli Marco Ravaioli Maurizio Petriccioli