55 – Riforma Geografia Giudiziaria – I risultati del tavolo tecnico di oggi

/ Aprile 3, 2012/ Amministrazione Giudiziaria

Si è svolto stamane la riunione in sede di tavolo tecnico relativa alla riforma della geografia giudiziaria con riferimento alle regioni , Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio e Molise. La discussione sulla Sardegna è stata rinviata all’incontro del 12 aprile p.v.
All’inizio della riunione il Capo Dipartimento Birritteri ha manifestato la disponibilità a concludere un accordo che definisca i criteri di mobilità del personale che subirà la soppressione dell’ufficio, dichiarandosi favorevole allo spostamento di questo personale in uffici diversi da quello accorpante, anche eventualmente in posizione soprannumeraria. Lo stesso si è invece dichiarato non disponibile ad una mobilità verso altre pubbliche amministrazione, in ragione della scopertura di organico, pari a circa seimila unità.

Preliminarmente la CISL, nella ipotesi in cui fosse assolutamente indispensabile sopprimere un tribunale circondariale, ha invitato l’amministrazione a valutare la opportunità di aprire nella stessa sede una sezione distaccata di Tribunale al fine di non sguarnire il territorio di una presenza tangibile dello Stato.

Inoltre la CISL si è dichiarata disponibile a proseguire la trattativa sulla mobilità, anche ordinaria, per giungere in tempi rapidi alla firma di un accordo e ha chiesto di nuovo la quantificazione dei risparmi al fine dell’applicazione dell’art. 16 della legge 111/2011 che consente di convogliare nel FUA una quota parte dei risparmi derivanti dalla riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni.

Sulle specificità territoriali la CISL ha precisato che: 

  • per ciò che concerne i criteri della estensione del territorio, del numero degli abitanti, dei carichi di lavoro e dell’ indice delle sopravvenienze, della necessità di razionalizzare il servizio giustizia nelle grandi aree metropolitane, un discorso specifico merita l’area metropolitana di Roma: sarebbe oltremodo problematico chiudere i tribunali metropolitani (Civitavecchia, Tivoli) dopo che una lungimirante legge ha “decentrato” il contenzioso degli uffici giudiziari della Capitale. Lo stesso discorso vale per la sezione distaccata di Ostia che serve un quartiere di Roma di circa 300.000 abitanti. Singolare è la posizione della Sezione distaccata di Albano che occupa un immobile di nuova costruzione in comodato gratuito, quindi a costo zero: un eventuale soppressione comporterebbe costi altissimi perché l’ufficio accorpante (Tribunale di Velletri) non dispone di spazi per ricevere personale, atti processuali ed archivi. 
  • con riferimento ai carichi di lavoro, una menzione particolare meritano alcuni uffici giudiziari toscani quali Pontedera (la città ospita un importante polo industriale), Empoli e Viareggio, delle Marche (S. Benedetto del Tronto), del Molise (Larino e Termoli), del Lazio (Castelnuovo di Porto e Palestrina). 
  • per ciò che concerne il criterio di specificità territoriale del bacino di utenza, anche con riguardo alla situazione infrastrutturale, una menzione particolare, per la asperità del territorio e la carenza delle vie di comunicazione, va fatta per gli uffici giudiziari di Camerino e Fabriano (Marche) e Gubbio (Umbria). La considerevole distanza dall’ufficio accorpante va considerata nella valutazione sulla eventuale chiusura degli uffici giudiziari di Orvieto (Umbria) Montepulciano, Piombino e Portoferraio (Toscana). 
  • Per ciò che concerne il criterio del tasso d’impatto della criminalità organizzata occorre rilevare come il Tribunale di Cassino opera in un territorio di confine con una regione ad altissima incidenza di criminalità organizzata.