118 – Stipendi P.A., Faverin: “Lo scollamento negli aumenti tra pubblico e privato non riguarda i lavoratori dipendenti”

/ Giugno 9, 2010/ Funzione Pubblica

Per la Cisl Fp la maggiore dinamica retributiva del settore pubblico, rilevata dall’Aran, risente dalle alte cariche non contrattualizzate in servizio nella Pa: per i dipendenti pubblici l’aumento dal 1° gennaio 2001 è stato dell’ordine del 20% “La diversa dinamica retributiva tra pubblico e privato si spiega con la presenza di tanti dirigenti e alti funzionari non contrattualizzati che portano in alto la curva degli aumenti nella Pa”.
Così Giovanni Faverin, segretario generale della Cisl Fp, commenta l’anteprima del rapporto semestrale Aran presentata oggi.
“I dati aggregati risentono infatti della diversa composizione del personale nel pubblico e nel privato” argomenta Faverin “E’ come la media del pollo di Trilussa: se nel conto finiscono non solo i dipendenti e i quadri, ma anche figure come magistrati, diplomatici, prefetti e carriere penitenziarie che gonfiano la spesa pubblica per stipendi è chiaro che sul totale l’effetto è distorsivo”.
“Aumenti dell’ordine del 40% in dieci anni si riscontrano solo nell’alta dirigenza, tra i non contrattualizzati, o laddove la contrattazione decentrata è stata particolarmente efficace. Ma non sono certo la regola: basta prendere un operaio comunale addetto al verde pubblico e confrontarlo con un suo omologo che lavora nel privato e si vedrà che gli aumenti sono perfettamente in linea”.
“Se si considerano solo i profili professionali dei dipendenti pubblici, gli aumenti nel decennio sono dell’ordine del 20%” dice ancora Faverin. E a dimostrazione di questo il segretario della Cisl Fp porta esempi concreti: “Dal primo gennaio 2001 ad oggi in sanità il salario medio lordo è passato da 24.946 euro a 29.966 euro, nei ministeri da 24.379 a 29.286, nelle regioni da 21.710 a 26.079 e negli enti pubblici non economici dove la produttività incide di più da 29.482 a 36.954 euro”.
E poi anche a fine carriera, quando si raggiunge l’apice retributivo, gli stipendi dei lavoratori pubblici non sono affatto alti: “un collaboratore amministrativo di un ministero, dopo 30 anni di servizio, arriva a prendere netto in busta paga 23.526 euro, un infermiere turnista meno di 23 mila euro dopo 36 anni e un amministrativo C2 di un ente locale addirittura meno di 19 mila dopo 25 anni”.
“Per questo – conclude Faverin – è necessario attivare, come chiediamo da tempo, un osservatorio sulle professioni pubbliche, in modo da valutare non solo le necessità professionali per migliorare i servizi, ma anche le dinamiche salariali di tutti i profili, per tenere davvero sotto controllo la spesa pubblica. Noi come Cisl Fp siamo pronti ad una verifica fra pari professioni nel pubblico e nel privato, per giudicare poi dati alla mano chi ha preso troppo o troppo poco”.