93 – Rinnovi contrattuali – La consueta menzogna contro i lavoratori pubblici
In occasione dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego si è soliti assistere ad una sistematica e virulenta campagna secondo la quale i lavoratori pubblici
avrebbero lucrato in passato aumenti molto maggiori dell’inflazione. E’ UNA MENZOGNA! Con il comunicato stampa, che pubblichiamo, le oo. ss. confederali, dati ufficiali alla mano, dimostrano come l’aumento percepito negli ultimi anni dai lavoratori pubblici “contrattualizzati” è stato viceversa inferiore all’inflazione. Le stesse oo. ss. sottolineano come il problema nasca dal fatto che, nel calcolare il costo del lavoro pubblico, solitamente si mettono sullo stesso piano lavoratori pubblici con rapporto di lavoro privatizzato (cd. “contrattualizzati”) e lavoratori pubblici con rapporto di lavoro di diritto pubblico (ad es. magistrati, docenti universitari, militari, prefetti…). Tale equiparazione è fuorviante in quanto i lavoratori pubblici non contrattualizzati hanno rapporto di lavoro e retribuzione disciplinato dalla legge mentre quelli contrattualizzati hanno rapporto di lavoro e retribuzione disciplinato dal contratto. Da ciò deriva che il costo del lavoro pubblico non contrattualizzato (evidentemente molto più alto di quello contrattualizzato) non può essere imputato alla negoziazione in quanto esso è deciso unilateralmente dal Governo con legge. Per i motivi sopra esposti le oo. ss. confederali ritengono risibile lo stanziamento previsto dal Governo per i rinnovi contrattuali per il biennio economico 2008/2009, pari a solo l’1,1%, (soprattutto alla luce del decreto Tremonti che “spoglia” i lavoratori pubblici contrattualizzati di buona parte del salario accessorio) e faranno valere le ragioni dei lavoratori sin dalla prossima riunione che si terrà presso l’ARAN il prossimo 14 luglio.
