Reperibilità e lavoro festivo – Progressiva e sotterranea erosione dei diritti dei lavoratori

/ Febbraio 24, 2008/ Amministrazione Giudiziaria

In una serie di pareri resi, negli ultimi anni, alla dirigenza degli uffici giudiziari in materia di reperibilità e lavoro festivo l’amministrazione ha sostenuto che: a) l’indennità di reperibilità spetta in misura proporzionata al periodo di tempo in cui il lavoratore è stato in attesa della chiamata in servizio; b) il lavoro prestato, anche eccedente il turno di reperibilità, deve essere retribuito o come lavoro straordinario o come recupero orario; c) che il giorno di riposo compensativo spetta solo in caso di chiamata in servizio nella giornata di domenica, giorno deputato al recupero delle energie psico-fisiche ed agli impegni familiari e sociali, ma non nel caso di chiamata in altro giorno festivo; d) la giornata di riposo concessa per compensare la mancata fruizione della domenica non può pregiudicare lo svolgimento delle trentasei ore di lavoro contrattualmente previste.
La CISL, con nota inviata in data odierna, ha confutato punto per punto le affermazioni dell’amministrazione contestando innanzitutto il metodo utilizzato. Infatti l’amministrazione invece di impartire agli uffici periferici, con circolare, istruzioni chiare e precise sulla materia si è limitata, solo su richiesta, a rendere una serie di pareri così determinando una applicazione disomogenea (e spesso contro legge) degli istituti della reperibilità e del lavoro festivo, con conseguente disparità di trattamento su tutto il territorio nazionale, e, di fatto, una progressiva e sotterrane erosione dei diritti dei lavoratori in tema di orario di lavoro, con il conseguente insorgere di una aspra conflittualità, come dimostra la vertenza in atto presso la Procura della Repubblica di Palermo.
Pubblichiamo la nota inviata all’amministrazione.